Storia, arte, cultura

Introduzione

Sellero è ubicato ai piedi del Monte Elto (m. 2.143 slm) e ha come frazione Novelle, distante circa 2 km dal capoluogo. 

L'origine del nome deriverebbe dal latino "cellula" ossia "piccola cella", in riferimento a un piccolo priorato fondato dai canonici di S. Desiderio. 


Storia

La presenza dei monaci permise la relativa indipendenza di questo Comune dai signori feudali che si trovavano nei paesi limitrofi. L'importanza geografica ed economica di Sellero e di Novelle nel Medio Evo era dovuta alla presenza di un insediamento, il cui compito era di controllare il commercio della valle, come attestano le iscrizioni dell'epoca, e alla ricchezza di boschi e pascoli.

Dopo la crisi della peste nera, verso la fine del 1300, il paese cominciò a rifiorire, grazie al commercio del ferro e allo sfruttamento dei numerosi boschi (circa 800 ha) e pascoli (circa 450 ha). 

Questa situazione continuò fino al 1800, quando l'aumento della popolazione causò un notevole impoverimento di tutta la valle e per la prima volta vi fu un'emigrazione massiccia. 

Solo agli inizi del '900 la situazione cominciò a migliorare con la costruzione delle dighe e delle centrali idroelettriche che richiese notevole manodopera. 

Lo sviluppo dell'industria idroelettrica costò però un prezzo altissimo in termini di vite umane: molti persero la vita nella costruzione delle gallerie e altri contrassero malattie mortali.

È proprio in questo periodo che assunse importanza la "piana" della Scianica (situata a fondovalle) che, data la sua vicinanza alle centrali, si prestava a insediamenti industriali, dal momento che l'energia costava molto meno vicino al luogo di produzione. 

In questo modo il paese si trasformò in centro industriale, seguendo l'andamento dell'economia italiana, in modo particolare nel settore siderurgico, che ereditava un'attività mineraria della valle e che anche nel Comune di Sellero aveva avuto una certa rilevanza grazie alle miniere di Carona, nelle viscere del Monte Elto.

Grande importanza per lo sviluppo industriale del paese ha avuto la "Sefe" (Società esercizio forni elettrici) per la produzione del carburo di calcio i cui tre forni per la cottura della calce, ora di proprietà comunale, sono tuttora visibili e in buone condizioni, grazie a una recente ristrutturazione a opera dell'Amministrazione Comunale.

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Ultimo aggiornamento
08 September 2022